Chi è Cesare Battisti: la storia del rapinatore e omicida latitante, evaso dal carcere e sfuggito a un ergastolo.
Considerato come uno dei principali criminali in attività negli anni di piombo dell’Italia, Cesare Battisti è un criminale italiano che, evaso dal carcere, ha trovato protezione in Brasile dopo la latitanza in Francia.
La biografia di Cesare Battisti
Nato a Cisterna di Latina nel 1954 e cresciuto a Sermoneta, Cesare Battisti viene da una famiglia semplice, di contadini e operai, dove è forte l’ideologia comunista.
Seguendo l’orientamento della famiglia, si iscrive ancora adolescente al Partito Comunista. iscritto al liceo classico, avrebbe presto abbandonato gli studi. Diventa presto noto alle forze dell’ordine locali per piccoli reati
I primi arresti
Proprio per una rapina viene arrestato la prima volta nel 1972. Due anni dopo il secondo arresto, questa volta per rapina con sequestro di persona. Regolarmente condannato, non avrebbe scontato la pena comminatagli.
Gli anni tra le fila dei Proletari Armati per il Comunismo
Nel corso degli anni del servizio di leva sarebbe stato arrestato una terza volta – nel 1977 – questa volta per aver aggredito un Sottufficiale. Proprio nel corso della prigionia a Udine avrebbe conosciuto i massimi esponenti dei Proletari Armati per il Comunismo (PAC). Entra nell’associazione dove scala presto la scala gerarchica.
Proprio tra le fila del PAC si rende protagonista di una serie di rapine, definite in gergo espropri proletari. Allo stesso Battisti sono attribuiti una serie di omicidi. Il rapinatore avrebbe infatti ucciso commercianti e uomini delle Forze dell’Ordine. Lui ha sempre negato.
Stando a quanto riferito dallo stesso Cesare Battisti, il rapinatore avrebbe deciso di lasciare i Proletari Armati dopo due omicidi che avrebbero fatto e segnato la storia dell’Italia: l’omicidio di Aldo Moro e quello di Santoro.
Le condanne, l’evasione e la latitanza di Cesare Battisti
Secondo i giudici italiani, invece, Battisti sarebbe rimasto come membro attivo dei PAC fino al 1979, quando è stato arrestato e condannato a 12 anni per possesso di armi da fuoco e banda armata con l’aggravante dell’associazione sovversiva.
Condotto in carcere, Battisti è riuscito a evadere il 4 ottobre 1981. La sua versione dei fatti riporta che la fuga si sarebbe resa necessaria perché temeva per la sua incolumità. Scappa in Francia e intanto viene riconosciuto responsabile di quattro omicidi e condannato all’ergastolo.
Cesare Battisti in Brasile
Dopo una latitanza tra Francia e Messico, e un arresto proprio in Francia con le autorità locali che avrebbero negato l’estradizione, Battisti viene arrestato una seconda volta in Francia nel 2004 dopo una lite con un vicino di casa. Concordata questa volta l’estradizione, Battisti, già scarcerato, inizia una nuova latitanza che lo porterà questa volta in Brasile aprendo uno dei casi diplomatici più complessi della storia recente.
Qui inizia la sua nuova vita da uomo libero, forte della protezione delle autorità brasiliane. Questa situazione sarebbe durata fino al 2018, con l’elezione di Bolsonaro come presidente del Brasile. Lo stesso Bolsonaro, ideologicamente vicino al vicepremier italiano Matteo Salvini, ha promesso di riconsegnare Battisti alle autorità italiane. La svolta il 14 dicembre del 2018, con i giudici brasiliani che hanno emanato un mandato di arresto per evitare una nuova fuga in attesa della decisione sull’estradizione.
Cesare Battisti e l’arresto in Bolivia
Dopo aver lasciato il Brasile per evitare il fermo emanato da Bolsonaro, Cesare Battisti si è rifugiato in Bolivia dove è stato arrestato alle 22 del 12 gennaio 2019. Le prime conferme sulla notizia sono arrivate dalle autorità italiane solo la mattina del 13 gennaio.